Riteniamo la sicurezza un obiettivo prioritario per migliorare la qualità della vita degli italiani, una condizione indispensabile per garantire il libero esercizio dei diritti fondamentali dei cittadini. Prevenire gli eventi ed i fenomeni che in ogni modo e in vario grado incidono sulla tranquillità sociale deve diventare però oggetto prima di strategie fondate sulla tempestiva individuazione delle esigenze delle diverse comunità e dei problemi che esse avvertono come prioritari per la loro tranquillità, e poi di scelte condivise, perciò basate su processi collaborativi che coinvolgano tutti gli attori sociali, sia pubblici che privati, e che vedano il cittadino non più soggetto subordinato in modo esclusivo dallo Stato, ma co-gestore, limitatamente a materie e funzioni ben determinate secondo il modello sperimentato nell’ambito della Protezione Civile, ove pertanto organi istituzionali e volontariato sappiano cooperare e lavorare in sinergia e simbiosi. Nell’intesa operativa tra Stato e autonomie territoriali, tra pubblici poteri e soprattutto cittadini, avvertiamo che la sicurezza potrà trovare un valore aggiunto indispensabile per l’affermazione quotidiana della cultura della legalità, della tolleranza e della pacifica convivenza. Nessuna strategia potrà tuttavia essere efficace senza: - una penetrante attività informativa ed educativa che porti il cittadino ad amare il proprio territorio, per difenderlo da qualsiasi offesa; - l’istituzione, a garanzia della tutela di beni ambientali e del patrimonio artistico, culturale e storico, della figura del “collaboratore di sicurezza civica”, quale incaricato di un pubblico servizio, parte integrante della sicurezza collettiva,
Civile, solidale e...coraggiosa
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sabato 6 marzo 2010
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