Civile, solidale e...coraggiosa

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sabato 6 marzo 2010

DISAGIO GIOVANILE
Riteniamo che il disagio giovanile abbia la sua principale concausa nel distacco assoluto dai classici modelli positivi di impegno sociale e culturale.  Occorre incentivare l’accostamento a tali modelli mediante politiche premiali (dirette ed indirette, nei confronti dunque della famiglia di appartenenza) legate al merito scolastico e sociale e all’inserimento dei giovani nell’associazionismo e alla partecipazione degli stessi a progetti di cittadinanza attiva. Occorre tuttavia anche scoraggiare la devianza con la inibizione dell’accesso ai luoghi di aggregazione giovanile per periodi limitati di tempo, affinché la discriminazione possa funzionare come deterrente. Tutti i giovani, dal 18^ anno al 20^ anno, di entrambi i sessi, devono obbligatoriamente svolgere il Servizio Civile Nazionale, per costruire se stessi principalmente quale risorsa per il Paese, ma anche per le utilità della pubblica amministrazione. Sarà compito dello Stato, nel corso dell’espletamento di detto servizio, completare la crescita dell’uomo quale cittadino gestendo direttamente tutti quei progetti finalizzati a formarlo, educarlo e sensibilizzarlo che, laddove attuati presso le scuole raggiungono il solo obiettivo di distoglierlo dall’insegnamento. Per una tale progettualità, le risorse vanno recuperate principalmente dall’archiviazione del sistema c.d. “finanziamento a pioggia” dei progetti attualmente svolti dalle scuole e dagli enti locali, che, una volta privati di tale irrazionale possibilità, potranno dedicare maggiore attenzione alla problematiche primariamente istituzionali.

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